Inizia a preparare tachipirina e termometro: secondo gli esperti questa data segnerà l’inizio dell’influenza

Ora che siamo a settembre inoltrato è ora di prepararsi alla stagione dell’influenza: ecco quando colpirà quest’anno.

Dopo la fine del periodo dei bagni in piscina non inizia solo la scuola ma anche il periodo dei raffreddori e della tanto temuta influenza. Per i genitori l’ansia poi è doppia, da un lato il rischio di assentarsi da lavoro per malattia e dall’altro trovarsi i bambini a letto per giorni. A chi è più anziano invece ogni anno si raccomanda di prenotare il vaccino antinfluenzale per proteggersi.

Ma quando inizia il periodo di fuoco per i contagi? La diffusione dell’influenza è favorita dall’abbassarsi delle temperature che porta stress al nostro organismo e lo rende più vulnerabile. Da anni però osserviamo che questo fenomeno si sposta sempre più avanti nel calendario e le malattie stagionali lo seguono. Sapere quando sarà il picco influenzale però aiuta ad attrezzarsi per tempo.

Prenotare il vaccino a ridosso infatti aiuta a stare tranquilli per l’inverno, mentre farlo troppo presto rischia di lasciare esposti per qualche settimana. Per questo gli esperti anche per quest’anno hanno voluto fare una stima della data del picco, così che tutti possano capire come tutelare la propria salute.

Quando prenotare il vaccino contro l’influenza

Anche se la nostra penisola non è così estesa il periodo freddo inizia in momenti diversi a seconda della regione in cui ci troviamo. Quindi non ci sarà un unico picco influenzale, ma diversi, individuabili in base alle zone climatiche. Le regioni del Nord Italia, dove le temperature calano già da ottobre, sono le prime a doversi muovere e a effettuare la vaccinazione non appena viene resa disponibile dal comune.

Per quanto riguarda le zone del Centro e del Meridione invece si sa che fino a novembre inoltrato la circolazione del virus è limitata. Non serve quindi avere fretta di prenotare il vaccino, ma aspettare per non trovarsi scoperti nei mesi di febbraio e marzo. L’efficacia della vaccinazione dura qualche mese, contando un paio di settimane per permettere la formazione degli anticorpi nel nostro organismo.

Durante il periodo di copertura però la loro concentrazione diminuisce gradualmente, e verso le ultime settimane si può tornare sensibili almeno in parte. Per ogni dubbio la cosa migliore è esporli al proprio medico di base in modo che dia il suo parere. Un aspetto importante è legato alle condizioni di salute del paziente.